giovedì 10 gennaio 2008

Sull'alchimia vegetale nella Loggia Noachide

In un precedente messaggio si è fatto riferimento alla preparazione delle essenze vegetali nel lavoro noachide. Essa costituisce tanto una procedura simbolica quanto una tecnica operativa, l'una e l'altra corrispondenti in verticale a lunazioni e stazioni solari. L' opera, scandita dai plenilunii, inizia nell'equinozio di primavera e si compie in quello d'autunno. L'alchimia vegetale, spagirica, radicata nella fitoterapia del Medioriente antico, si innestò nella Libera Muratoria durante il passaggio dall'Arte operativa a quella speculativa (secc. XVI-XVII). Il tramite è quello, duplice, della terapeutica analogica paracelsiana e fluddiana. La distillazione dell'essenza G avviene nell'angolo nord-est della Loggia, quella dell'essenza E lungo la parete ovest, quella dell'essenza Z lungo la parete sud. L'opera è preceduta dai canti dei Veglianti e accompagnata dalle opportune sequenze rituali. Essa svolge e racchiude le valenze terapeutiche dell'Arte Massonica. Mederi: una sola forma verbale sta all'origine di medicina e misura.

Michele Moramarco

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